L’ANNO CHE VERRÀ

di Caterina Lomasto

“L’anno vecchio è finito, ormai

Ma qualcosa ancora qui non va.”

Forse la citazione risulta un po’ cringe ma il buon vecchio Lucio continua ad avere ragione: anche quest’anno scolastico è finito e peggio non sarebbe potuto andare.

No dai, non è vero, alla fine ci siamo anche divertiti, niente è rimasto uguale per più di un mese di fila e non abbiamo mai potuto abbassare la guardia, tuttavia per forza di cose dopo un po’ uno si abitua anche alle situazioni più folli e ne vede il lato positivo.

Ovviamente non è stato un anno tradizionale ecco, credo che sommando i giorni siano state più le lezioni svolte in casa che non quelle in presenza, a me è andata bene così, anzi, ogni lunedì in cui si torna in classe dopo una settimana a casa è pesante quasi quanto il primo giorno di scuola dopo le vacanze estive.

Facendo i seri, anche i giorni in presenza sono belli e sicuramente più divertenti di quelli a casa: le prime settimane sono state piacevolissime, poi è stata introdotta l’entrata alle 10:00 ed hanno smesso di essere piacevoli, cose che capitano.

Il giornalino è stato triste invece, eccome se lo è stato, solo online e con bottoni colorati al posto delle facce per la maggior parte del tempo.

Scrivere articoli ci è sempre piaciuto ma Il Classico Giornale non è mai stato solo quello: era il perdere tempo in quei dieci minuti prima dell’incontro, quando quasi tutti se n’erano andati e la scuola rimaneva solo nostra da esplorare, il perdere tempo durante gli incontri facendo di tutto tranne che scrivere, il perdere tempo dopo, davanti scuola questa volta; insomma perdevamo un sacco di tempo e quel tempo perso sarà forse uno dei ricordi più preziosi che custodirò di questi pazzi lunghissimi anni.

Poi sicuramente l’anno prossimo si sistemerà tutto e torneremo a c***are per i corridoi, certo, alcuni di noi saranno impegnati con gli esami all’università ma è anche quello il bello, crescere per due, tre anni insieme e poi ognuno per la sua strada.

Vabbè adesso mi è presa la malinconia e mi sto facendo un po’ di film, la situazione non è così poi tragica e comunque manca ancora un mese di scuola.

Ma si può avere nostalgia del liceo quando si è ancora in quarto? Voglio vedere al prossimo compito di matematica in presenza quanta nostalgia avrò.

Un po’ corto questo articolo ma ho finito le cose che volevo dire ed altre parole sarebbero solamente ulteriori convenevoli, non mi va di tenervi qui inutilmente…dai, ci sentiamo l’anno prossimo!

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