UN ALBERO PER OGNI NUOVO NATO: A LATINA SOLO TEORIA O ANCHE PRATICA?

di Rebecca Carducci

 

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Nel 1992 è stata emanata una legge in base alla quale per ogni bambino nato o adottato in un comune di più di 15 mila abitanti va piantato un albero a distanza di dodici mesi dalla registrazione all’anagrafe, ed entro quindici mesi va scritto sul certificato di nascita che tipo di albero sia e dove è stato piantato.

Questa legge è stata emanata nel 29 gennaio 1992 ed è la numero 113, però non è mai stata applicata fino alla sua riproposta e modifica nel 2013, che ha aggiunto il “bilancio arboreo”: il Sindaco ha il dovere di riportare quanti alberi ha trovato all’ inizio del suo mandato e quanti ne lascia alla fine.

Ma veniamo alla città di Latina.

In una intervista rilasciata al giornale LatinaCorriere il 26 luglio 2016, l’Assessore dell’Ambiente Roberto Lessio prometteva di rendere Latina una città più verde e più bella da guardare, piantando alberi e piante ornamentali nei luoghi che ne hanno più bisogno partendo innanzitutto dalle scuole per poi passare a Viale Italia, dove era stato precedentemente promesso di piantare alberi avventizi (alberi che crescono velocemente) e secolari per ridurre al minimo i rischi che avevano creato le radici dei pini precedentemente piantati.

Noi, per vedere se la città di Latina è davvero green e se ‘dona’ un albero ad ogni nascituro, abbiamo fatto qualche ricerca, partendo proprio dall’ anagrafe e dai dati sulle nascite e sui residenti, ed abbiamo saputo che, dal 1° gennaio 2016 al 22 febbraio 2018, i bambini nati e residenti a Latina sono 1571.

A questo punto ci domandiamo: quanti alberi sono stati piantati a fronte di 1571 nuovi residenti?

Per saperne di più abbiamo parlato con Luca Cardello, presidente dell’associazione Sempreverde ProNatura Latina (SV) : “Dal 2016, insieme ad altre associazioni, abbiamo messo a dimora circa 250 alberi che ci sono stati donati prevalentemente da privati e dal vivaio dei Carabinieri Forestali di Sabaudia e del Parco dei Monti Aurunci di Itri. A queste bisogna aggiungere la semina in vaso di circa 900 ghiande di varie specie di quercia nei tre vivai condivisi del nostro progetto #Reforest a Sermoneta, Sezze e Nettuno. Sono state diverse le attività che sono nate attorno al tema della forestazione ed è tutto un vero e proprio work in progress. Per esempio, la scorsa estate, in concomitanza con la grande siccità, abbiamo lanciato l’iniziativa dell’Adotta l’Albero presso il Parco Santa Rita, che prevede la cura e l’annaffiatura periodica da parte di singoli cittadini o associazioni degli alberi. L’obiettivo è parte della filosofia di SV: mettere insieme partecipazione civica e tutela dell’ambiente, con l’idea che se curi l’albero che hai sotto casa ti prendi cura del tuo quartiere, e vivendo il tuo territorio ti occupi di cose che ci sembrano così lontane, come il riscaldamento globale, ma che riguardano la nostra esistenza quotidiana”.

E cosa dice SV in merito alla questione Latina più verde di Lessio?

”Abbiamo avuto l’opportunità di interloquire con l’assessore Lessio in diverse occasioni, nelle quali abbiamo espresso il nostro obiettivo che, come SV, è quello di vedere realizzato a Latina quanto è già previsto dalla legge italiana: il Catasto delle aree incendiate, che serve a prevenire la speculazione che spesso si nasconde dietro agli incendi (Legge 353/2000 “Legge quadro in materia di incendi boschivi”), e la norma che prevede che per ogni nato venga piantato un albero (Legge 113 /1992, modificata con Legge 10/2013). Norma che purtroppo in Italia e, non solo a Latina, è largamente disattesa.  A questo si aggiunge anche il monitoraggio di quanti alberi vengono piantati e quanti abbattuti, il ‘bilancio arboreo’ che dovrebbe dirci, a fine mandato amministrativo, quanto una amministrazione si è impegnata nella forestazione. Per fare tutto questo, abbiamo proposto – anche durante il Tavolo per il decoro urbano – che il Comune rendesse disponibili pubblicamente delle aree e una lista di essenze adatte alla piantumazione, in modo che le associazioni e i cittadini potessero realizzare in autonomia, ma pur sempre in coordinamento con gli uffici comunali, le proprie iniziative. Da novembre dello scorso anno, a seguito della bellissima iniziativa svolta presso l’Oasi Q4/Q5 in ricordo del nostro amico Giancarlo Bovina, non abbiamo avuto più notizia del lavoro dell’Amministrazione relativo al Catasto e alle aree da dedicare alla forestazione. Sappiamo che ci sono state altre iniziative di messa a dimora di alcune decine di alberi in via Gramsci e Via Manzoni e questo di sicuro non può che farci piacere!”.

Nel frattempo sul tema della forestazione SV sta crescendo molto. “A livello regionale – continua Cardello – il progetto #Reforest nato a Sermoneta ed espansosi in seguito ad altri gruppi locali ad Anzio-Nettuno e Sud Pontino sta mettendo in circolo energie preziose, con un’idea chiara: ognuno può e deve dare il proprio contributo in base al proprio ruolo. Nuovi gruppi sono in via di formazione a Viterbo, Roma e Rieti-Antrodoco. Dalle Amministrazioni comunali e dai Parchi Regionali che deliberano formalmente la messa a disposizione delle aree per la riforestazione ai cittadini di tutte le età che con cuore e senso civico si prendono cura degli alberi e in questo modo ‘fanno’ dal basso politica ambientale, con iniziative come quella del vivaio diffuso. Questo ci inorgoglisce e chissà che a breve non si possa replicare anche a Latina con l’adesione a #Reforest!”.

Chissà se con la nuova iniziativa #Reforest e con la buona volontà sia dell’Assessore che dei cittadini riusciremo a rendere la nostra Latina una città più verde, più bella e più vivibile. E, soprattutto, chissà se a fine mandato scopriremo che Latina è più green di quanto pensiamo!

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